Fonte: La Nuova
Il 19 novembre sarà il giorno della verità, perché avranno inizio le prove di carico sul Ponte di Calatrava: il test finale sulla tenuta delle rive alla gigantesca spinta della struttura metallica.
«Cassoni costruiti appositamente saranno riempiti con l’acqua del Canal Grande, fino a 300 metri cubi, per esercitare una pressione pari ad un massimo di 600 chili per metro quadro», spiega il direttore dei lavori, Roberto Casarin, «ovvero il peso di gradini, balaustre, corrimano e di un affollamento massimo di persone per metro. Non abbiamo alcun dubbio sulla tenuta dell’opera, ma certamente si tratta di un test importante, che ci impegnerà per almeno tre giorni, perché si tratta di riempire e svuotare più volte d’acqua i cassoni, per caricare il peso alternativamente su un lato e poi l’altro del ponte ed, infine, su tutta la struttura, fino ad esercitare una spinta pari a 1500 tonnellate su ogni riva. Siamo tranquilli: siamo già a mille tonnellate di spinta e abbiamo avuto un assestamento di 4 millimetri a fronte di 4 centimetri di tolleranza massima».
A dirigere le operazioni sarà l’ingegner Siviero, il professionista esterno, responsabile del collaudo. Nei prossimi giorni, il Comune dovrà decidere con Actv se e in che modo modificare il traffico acqueo durante le operazioni di collaudo: in teoria non è richiesto il blocco del transito sotto il ponte, ma resta da vedere se si vuole rischiare - se non un cedimento - quantomeno una «doccia» a chi passa in battello.
«Se si deciderà di sostendere il servizio tra Ferrovia e piazzale Roma», conclude Casarin, «sarà comunque per pochissime ore al giorno».
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