mercoledì 7 novembre 2007

Cinque itinerari naturalistici per conoscere meglio il territorio della Laguna di Venezia!

Fonte: Provincia di Venezia
Tra le prime iniziative attivate da Bike Office, l'ufficio della Provincia di Venezia nato con il compito di coordinare le attività dei vari assessorati, e che cerca inoltre di porsi come punto di riferimento per i Comuni della provincia per sviluppare la mobilità ciclistica a tutti i livelli, ecco le prime realizzazioni della collana di itinerari naturalistici da fare in bici, attraverso straordinari e poco conosciuti ambienti delle terre della provincia di Venezia.
Le bellissime mappe, ricche di riferimenti storici, informazioni utili e curiosità, si possono ora scaricare e stampare, dalla pagina Pubblicazioni del sito della Provincia di Venezia.

In bici nel parco dei fiumi Reghena e Lemene e dei laghi di Cinto.
Il parco fluviale, di recente istituzione, è l'espressione più suggestiva delle caratteristiche ambientali dell'area orientale della provincia, e senz'altro anche una delle zone più importanti dal punto di vista naturalistico di tutta la Provincia. Ad esso si affianca la visita alla cittadina di “Portogruaro, città d'arte e di leggende”, per concludersi con i mulini di Stalis, La Sega e Boldara. Il percorso, di 37 Km, offre una inusuale varietà di paesaggi e manufatti; da non perdere la bella Abbazia di Sesto al Reghena.

In bici lungo il Piave e la Laguna del Mort.
65 Km di percorso tra le anse del Piave nell'area del sandonatese. Dal placido paesaggio delle bonifiche che hanno interessato questi luoghi tra '800 e '900, fino all'inconsueto paesaggio lagunare del Mort tra Eraclea Mare e la foce del Piave a Cortellazzo, l'itinerario presenta elementi naturalistici d'interesse sia nella vegetazione lussureggiante lungo il fiume sia nella fauna del luogo, dove si registra una forte presenza di usignoli, fringuelli, picchi, pettirossi, gallinelle d'acqua e cuculi.

In bici dalla Brenta all'Adige per i vecchi canali.
Da Sant'Anna di Chioggia passando tra argini e campagne con i loro antichi casoni, alla selva del Bosco Nordio, alle rive sud del Brenta, i percorsi, di 37 Km, puntano a valorizzare il patrimonio delle terre di Chioggia, delle dune alla foce del Brenta, a ridosso dell'isola Verde e di un patrimonio boschivo tra i più ricchi di lecci e pini domestici. Una scheda sugli ortaggi tipici, una sulle opportunità di pernottamento, informazioni turistiche e punti di ristoro, completa l'esperienza di questo viaggio dalla Brenta all'Adige.

In bici nelle isole della Laguna di Venezia.
Dall'Orto di Venezia, cioè l'isola di Sant'Erasmo al Lido di Venezia, a Pellestrina, i tre itinerari coprono 35 Km, consentendo una visita suggestiva, oltre gli schemi del turismo d'assalto. Un salto nella meno nota area di Ca' Roman, interessante per le nidificazioni di alcune specie di uccelli e un altro agli Alberoni, area protetta del WWF, il percorso non finisce mai di stupire.

In bici lungo l'itinerario naturalistico del fiume Muson.
L'itinerario inizia dal centro di Mirano, per dirigersi a nord verso il corso del Muson, fiume di risorgiva che nasce a S. Martino di Lupari e ne segue il cammino entrando nelle aree dell'entroterra veneziano a confine con quello padovano, in una zona caratterizzata da una campagna che presenta molti lacerti del tessuto agricolo tipico del dopoguerra, con boschi, siepi e una fitta rete di canali di scolo. Tra i manufatti, il Castello di Stigliano, che con i castelli di Mirano e Noale, costituisce i “serragi del Muson”, una importante struttura difensiva risalente al XV secolo. Significativa la presenza architettonica, con numerose strutture di pregio. La vegetazione del fiume si caratterizza per una forte presenza del salice bianco, equiseto e ninfee. Tra la fauna, rane, testuggini palustri, gallinelle d'acqua e aironi cinerini.

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