Tra gli ultimi decenni del XIV secolo e i primi del XV secolo Venezia riuscì a conquistare l'entroterra veneto guidata da una ristretta casta di militari e mercanti riuscendo così a spostare il suo baricentro più ad occidente.
A seguito delle conquiste, grazie ad elargizioni statali e per un più capillare controllo sul territorio, molti nobili veneziani vennero in possesso personale di territori.
Molte famiglie del patriziato veneziano, al finire del Quattrocento e per tutto il Cinquecento, si insediarono quindi con attività agrarie nei nuovi territori come veri coloni.
Nasce così la villa veneta, formata da un corpo centrale (o dominicale), in genere alto, di proporzioni domestiche, adatto ad accogliere il proprietario e la sua famiglia quando si recava a controllare di persona il fondo.
Il nucleo abitativo padronale era affiancato da dipendenze confortevoli per i contadini, da depositi per il raccolto e da rimesse per gli attrezzi (barchesse), come rientrava nell'ottica dell'ideale rinascimentale di buon governo della cosa pubblica e privata.
Nel corso del Cinquecento con le ville palladiane, cioè quelle realizzate dall'architetto Andrea Palladio, la villa veneta assurge a dignità d'arte e nel contempo conosce un'organizzazione rigorosa, quasi scientifica, delle relazioni funzionali tra i suoi diversi spazi.
Attorno a Venezia, lungo la via di comunicazione che porta a Padova,vengono edificate nel tempo un'accanto all'altra ville di campagna che rivaleggiano per la loro ricchezza e bellezza.
E' questa la Riviera del Brenta, la zona urbana distribuita lungo il fiume Brenta che inizia a Stra e sfocia a Fusina nella laguna di Venezia.
L'area è appunto caratterizzata dalla presenza di moltissime ville, costruite tra il XVI e il XVIII secolo dalle famiglie patrizie veneziane, che testimoniano la potenza aristrocatica dell'epoca.
A quell'epoca la Riviera veniva raggiunta solo spostandosi in barca, mentre le strade attuali sono state costruite successivamente.
I nobili veneti venivano trasportati sul fiume da un battello chiamato Burchiello trainato dalle rive da uomini, buoi o cavalli, mentre le merci erano trasportate da barche chiamate Burci. Ancora oggi la crociera lungo la Riviera del Brenta costituisce un'attrattiva turistica.
La diffusione delle ville aristocratiche lungo la Riviera del Brenta da Malcontenta a Stra, è stato un fenomeno che per un paio di secoli fra 1500 e 1700, ha testimoniato la potenza veneziana e la propensione del suo ceto dirigente alla teatralità più fastosa anche nel momento del declino che avvenne, del resto, fra un lampeggiare di magnificenza.
Già dalla fine del 1400, avere una villa lungo il fiume e godervi la bella stagione con amici e parenti o Vip stranieri era uno status symbol forte.
Furono ingaggiati grandi architetti e grandi pittori, da Palladio al conte Frigimelica, da Scamozzi al Longhena, dallo Zelotti a Giannantonio Pellegrini, ai Tiepolo, al Guarana, a Zais.
L'effetto visivo della casa, con le adiacenze e i suoi giardini, doveva essere forte, anzi doveva colpire i visitatori e i viaggiatori con una overdose di bellezze artistiche e naturali armoniosamente fuse nel complesso architettonico.
Presentiamo di seguito un elenco di ville e palazzi da non perdere nella Riviera del Brenta.
- A Mira: Villa Foscari, detta la Malcontenta, del Palladio; Villa Bon; Villa Valmarana; la Barchessa; Villa Priuli; Villa Gradenigo; Villa Querini Stampalia; Villa Venier; Villa Allegri von Ghega (XVI° secolo); Palazzo Moro (XV° secolo); Villa Sceriman Widmann Rezzonico Foscari; Villa Alessandri.
- A Dolo: Villa Badoer-Fattoretto.
- A Fiesso d'Artico: Villa Recanati-Zuccon (costruita nella prima metà del '700); Villa Soranzo (costruita nel '500); Villa Barbarigo-Fontana (rielaborazione del '700 di una precedente abitazione cinquecentesca); Villa Corner-Vendramin ('700); Villa Contarini di S. Basegio (costruita a cavallo fra il '600 e il '700); Villa Marchese De Seynos o degli Armeni ('600); Casa Venier-Tiepolo ('700).
- A Stra: Villa Pisani; Villa Foscarini-Rossi.