venerdì 28 marzo 2008

La nuova Marittima di Venezia!

Fonte: MyVenice
Vivere l’insularità è una prerogativa che Venezia già da tempo ha deciso di non difendere, perché, secondo molti, vivere distanti dalle grandi direttrici di comunicazione è scomodo e penalizza l’economia della città. 
Come ricorda Pierluigi Cervellati, in “Per un piano della città antica”, contenuto nel volume edito da Marsilio “Quale Venezia: trasformazioni urbane 1995-2005” del 2007, Venezia ha deciso di avvicinarsi alla terraferma: “l’Arsenale per secoli è stato l’epicentro economico della città. Poi il fulcro è diventato San Marco, con la sua piazza. Quindi Rialto, con la centralità del mercato. Il Tronchetto è l’ultimo avvicinamento alla terraferma. Mestre, con il petrolchimico, assorbe e diventa Venezia”.
Mentre il centro antico di Venezia continua a spopolarsi e a diventare sempre meno il luogo di vita dei veneziani, si intensificano le ricerche e i progetti per la regolazione dei crescenti flussi di persone che quotidianamente frequentano la città per lavoro, studio e turismo
Se per un verso si deve prendere atto che negli ultimi decenni il centro antico di Venezia è diventato prevalentemente un luogo in cui “si viene e si va” e meno uno spazio in cui “si sta”, allora, diventa perlomeno indispensabile rendere non banali i punti fissi di attraversamento di questi flussi, ovvero le porte di accesso alla città. Su questo tema le intenzioni hanno spesso di gran lunga superato le realizzazioni ma, rispetto al passato (basti pensare a Piazzale Roma), è innegabile che esista una maggiore sensibilità e un maggior senso estetico.

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