sabato 30 maggio 2009

La Biennale d'Arte 2009 di Venezia!

Aria di festa, aria di polemica. Tutto perfetto. La 53esima edizione della Biennale di Arti visive di Venezia si apre sotto i migliori auspici. Dal 3 giugno prende il via la tre giorni di inaugurazioni preparatorie all'opening ufficiale del 7 giugno sotto la direzione dello svedese Daniel Birnbaum, classe '63, che al momento conquista il primato di più giovane direttore della storia della manifestazione. Tra le bizzarrie di un Michelangelo Pistoletto in versione performer all'Arsenale, un istrionico Arto Lindsay che sta mettendo a punto gli ultimi ritocchi per la sua attesissima parata che invaderà via Garibaldi (5 giugno ore 18), la maratona di reading poetici stile Moscow Poetry Club al nuovo Palazzo delle Esposizioni ai Giardini (6 giugno, dalle 11), i divertissement dei video-artisti Masbedo a braccetto coi rocker Marlene Kuntz, o Valerio Berruti in affinità elettiva con Paolo Conte, la macchina scenica "Fare Mondi Making Worlds", visitabile fino al 22 novembre, è pronta per alzare il sipario.

Le immagini
Un trionfo di grandi numeri da record (più di 90 artisti da tutto il mondo, 77 partecipazioni nazionali, 44 eventi collaterali, più altri degni d'attenzione tra istituzioni e musei privati, un direttore artistico e un team di cinque consulenti, una giuria internazionale composta da cinque illustri critici, due Leoni d'oro alla carriera alla vedova Lennon nonché portentosa creativa del contemporaneo Yoko Ono e John Baldessari pioniere del concettualismo, e tre premi ufficiali, tredici sponsor privati per 88mila metri quadrati di spazio espositivo, per contare solo Arsenale e Giardini). E l'immancabile bagarre tra addetti ai lavori che si sfidano a colpi di ego. Ma fa tutto parte del gioco.

La
Biennale di Venezia ha nel suo Dna la predisposizione a suscitare chiacchiere e confronti al vetriolo. Si infesta di "baruffe chiozzotte", tanto per rimanere in tema veneziano, il new Padiglione Italia all'Arsenale sotto l'egida della premiata ditta B&B (i curatori Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli) perché raccoglie (forte dei suoi mille metri quadrati in più e un nuovo ingresso al pubblico dal ponte che collega il Giardino delle Vergini al Sestiere di Castello) un piccolo esercito di artisti italiani, una ventina tra giovani e storici, da Sissi a Sandro Chia, per tessere un omaggio a Filippo Tommaso Marinetti nel centenario del futurismo con la mostra "Collaudi".

Il tutto in singolar tenzone con l'altro piccolo esercito di dieci italiani, la ribattezzata "Altra Biennale" sponsorizzata dal Comune di Venezia, che sbarca al restaurato secondo piano di Cà Pesaro con la mostra "Non Voltarti Adesso!/Don't Look Now!" al via dal 6 giugno. Motivo della contesa? L'italianità dell'offerta: chi rivendica una genuina ricerca sperimentale, chi insinua bislacchi passatismi a causa di un tema ingombrante come il futurismo. Puro pretesto da polemica: se quest'anno sembra troppa l'arte italiana (considerando che nel contesto di "Fare Mondi" Birnbaum ne ha scelti altri otto, dai maestri Pistoletto e de Dominicis, ai più giovani Lara Favaretto e Grazia Toderi, Pietro Roccasalva, Rosa barba, Massimo Bartolini) prima era poca. Basta guardare all'ultima edizione del 2007 quando il risorto Padiglione Italia con patron l'autorevole Ida Gianelli, accanto al maestro Giuseppe Penone, ospitava per la seconda volta consecutiva dalla Biennale 2005, Francesco Vezzoli, che per carità rimane sempre un genialoide esteta concettuale del video ma suonava forse troppo presenzialista.

Intanto, in barba al passatismo, per il Padiglione Italia monsieur Paolo Conte, che ha anche annunciato la sua presenza all'inaugurazione, scrive e interpreta la musica originale dell'installazione animata del giovane Valerio Berruti, "La figlia di Isacco", composizione per pianoforte, sax e violino, mentre la videoinstallazione dei due Masbedo sfoggia una colonna sonora inedita firmata dalla band rock indipendente Marlene Kuntz insieme a Gianni Moroccolo, già chitarrista della CSI. Il film "Schegge d'incanto in fondo al dubbio" ha come guest star anche l'attrice Sonia Bergamasco e Ramon Tarés del gruppo catalano sperimentale de La Fura dels Baus.

In tutta questa euforia campanilista si rischia di dimenticare il suo direttore artistico ufficiale Daniel Birnbaum, che ha orchestrato la sua creatura espositiva "Fare Mondi" tra Arsenale e Palazzo delle Esposizioni ai Giardini come un spettacolo onnivoro e centrifugo senza sezioni dove sfilano tutti i linguaggi creativi tra installazioni, video e film, scultura, performance, pittura e disegno, con un denominatore comune, la "sensibilità pittorica" anche, come sottolinea il direttore in quegli artisti che "non si definiscono propriamente pittori", come Tony Conrad, Ulla von Brandenburg, Cildo Meireles, Wolfgang Tillmans. Indubbio l'apporto di fascinazione che offrono i grandi, come André Cadere, Öyvind Fahlström, Gordon Matta-Clark, Blinky Palermo e Lygia Pape. Accanto alle perfette new entry dell'ultim'ora come il modenese Roberto Cuoghi, l'indiano Sunil Gawde, il duo di tableux vivants inglesi Gilbert & George, e l'americana Sherrie Levine.

E se al Giardino delle Vergini si trovano i lavori di Simone Berti, Bestué/Vives, Nikhil Chopra, Lara Favaretto, William Forsythe, Dominique Gonzalez-Foerster, Tamara Grcic, Miranda July, Koo Jeong A, Att Poomtangon e Sara Ramo, al centro del Palexpo atterra la grande scultura di Tomas Saraceno. E curiosando tra i padiglioni nazionali, spicca la presenza di Steve McQueen per la Gran Bretagna, virtuoso e sofisticato videoartista, vincitore col suo lungometraggio "The Hunger" all'ultimo festival di Cannes. Per la Spagna l'omaggio al sopraffino cinquantaduenne Miquel Barcelò, con lavori di grande formato dedicati alla terra, in una sorta di cartografia fisica della natura incontaminata, dove compaiono le sue creature, come i primati, i paesaggi africani e la schiuma delle onde del mare. Per il Canada, il fotografo e filmaker Mark Lewis, un neorealista del terzo millennio, che immortala senza retorica ma anche senza gusto della provocazione. Per la Germania Liam Gillick e per gli Stati Uniti un grande della videoarte come Bruce Nauman.

E c'è addirittura un omaggio al vetro d'artista al Padiglione Venezia. Comunque vada, finalmente ci si potrà godere anche un po' di sano relax d'autore alla Biennale. Basta andare al nuovo Palazzo delle Esposizioni (ex Padiglione Italia). Qui Tobias Rehberger ha firmato il design della caffetteria con una pittura stile razzle dazzle tipico delle navi della prima guerra mondiale dove forme geometriche dai colori contrastanti si intersecano tra di loro. Rirkrit Tiravanija ha progettato il bookshop in modo funzionale al servizio del libro e Massimo Bartolini ha creato la Sala F dedicata alla didattica sperimentale per il pubblico, con una grande installazione site specific dalla natura dinamica, dove un tavolo diventa palco o tribuna al variare a seconda delle esigenze, mentre sulle pareti scorrono disegni geometrici in evoluzione.

Notizie utili - "
La Biennale di Venezia. 53. Esposizione Internazionale d'Arte "Fare Mondi-Making Worlds", dal 7 giugno al 22 novembre 2009, Giardini- Arsenale.
Orario - Giardini, 10-18, chiuso il lunedì (esclusi lunedì 8 giugno e lunedì 16 novembre 2009)
Arsenale, 10-18, chiuso il martedì (escluso martedì 9 giugno e martedì 17 novembre 2009)
Ingresso: Intero € 18, ridotto (over 65 - militari - residenti Comune di Venezia) € 15, studenti (con tessera o libretto universitario) / under 26 (con carta d'identità) € 8
Catalogo:
Marsilio
Sito web:
www.labiennale.org

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