domenica 22 marzo 2009

Il Porto di Venezia!

Il porto di Venezia è uno dei più importanti d'Italia per il volume di traffico commerciale ed uno dei più importanti nel Mediterraneo per quanto riguarda il settore croceristico.
L'accesso è grantito attraverso le tre bocche di porto di Lido-San Nicolò, Malamocco-Alberoni e Pellestrina-Chioggia.
I moli e le banchine sono dislocati su un'ampia porzione di territorio e ripartiti per funzione:
  1. sulla terraferma, a Porto Marghera (45° 27' 0" N, 12° 16' 30" E), si concentra il traffico commerciale, specialmente con navi portacontenitori e petroliere che alimentano l'interporto e la zona industriale. Da luglio 2007 accedono navi da 260 metri, contro i 220 di prima, grazie a lavori di scavo effettuati sul canale dei Petroli che collega Porto Marghera alla bocca di porto di Pellestrina.
  2. nel centro storico, alla Stazione Marittima (45° 26' 3" N, 12° 18' 30" E) attraccano invece le navi traghetto per la Grecia e la Turchia e le grandi navi da crociera. Sono presenti 4 approdi per navi traghetto e 6 approdi per navi da crociera. Possono approdare navi lunghe non oltre i 304 metri.
  3. sempre in centro storico, lungo la riva dei Sette Martiri ((45° 25' 50" N, 12° 21' 10" E) trovano ormeggio invece i grandi yacht privati e occasionalmente navi da crociera e unità militari di fronte all'arsenale.
Il porto è fortemente interconnesso con l'area industiale di Marghera, inoltre nel suo bacino sorgono numerosi cantieri navali di costruzione e riparazione, presenti a Marghera, Venezia e Pellestrina. È infine sede di attività della Marina Militare Italiana con la presenza dell'ex-Arsenale Militare Marittimo, ora sede dell'Istituto di Studi Militari Marittimi e del Museo Storico Navale, e della Scuola navale militare Francesco Morosini.
Vi si accede attraverso le due "bocche di porto" del Lido e di Malamocco: la prima collegata direttamente alla città storica, la seconda collegata con l'artificiale canale dei Petroli direttamente all'area industriale. I fondali, di sabbia e fango, si aggirano sui 12 metri. Le imboccature sono attualmente in fase di massiccia riconfigurazione nell'ambito del progetto Mose, con la creazione di nuove dighe per ridurre gli effetti dello scirocco e di porti rifugio e bacini tali da consentire agevolmente il traffico anche nei momenti in cui saranno in funzione le paratie mobili contro l'acqua alta.

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